Spread questo sconosciuto

Benvenuti alla seconda puntata di economia pecoreccia. Vi ricordate tutto sull’inflazione delle monete d’oro? Ora passiamo al famoso Spread!

Il  re di Borgona ha bisogno di soldi per pagare dei debiti con i capitani di ventura, ma ha poco oro – 2 anni fa’ ha inflazionato la sua moneta d’oro (la £ 😉 portandola da 10g a 8g.

I banchieri  disposti a finanziarlo – del resto mai farsi nemico un re –  non si fidano della sua moneta:  sono disposti a prestare 100.000£ da 8g  (800kg d’oro) e ne chiedono però  160.000 dopo due anni. Così se anche il re svalutasse nuovamente portando la moneta da 8g a 6g loro avrebbero comunque un guadagno.

Il re per non indebitarsi troppo fa’ questa proposta: “tra due anni vi darò 100.000£, quanto mi date oggi in cambio?”.  I banchieri propongono 75.000£. Se il re svaluta loro vanno a paro. Se non svaluta ci guadagnano.

In questo caso il tasso sarebbe del 25% in due anni: quasi il 12.5% annuo. E a questo tasso il re sarebbe tentato di svalutare – reputando troppo alto il guadagno dei banchieri.

Il re di Frittole, assai virtuoso e ben ricco, ha una moneta  (l’¥ 😉 che pesa 5g da ben tre generazioni. E vuole un prestito per migliorare l’efficienza dei mulini reali. Gli stessi banchieri propongono anche a lui un prestito simile: 75.000¥ oggi in cambio di 100.000¥ tra due anni.

Ma un’altra banca vuole entrare nell’affare. Confida che l’¥ non cambierà valore tra 2 anni, e che con mulini migliori le finanze del regno non peggioreranno. E per scalzare la concorrenza propone un prestito più conveniente: 90.000¥.

Il tasso è del 10% in due anni: circa il 5% annuo.

Un terzo banchiere – anche lui interessato all’affare – decide di  restarne fuori. Prestare soldi a meno del 5% non è conveniente. Il tasso più basso quindi fa’ da punto di riferimento: nessuno riesce a ottenere soldi a meno.

Lo Spread è la differenza con questo tasso: il regno di Borgogna ha uno spread di 750 punti – il 7,5%

January 17 2012 01:31 am | Sviluppo| 3,433 views

4 Responses to “Spread questo sconosciuto”

  1. francesco g on 28 Jan 2012 at 12:02 pm #

    commento pecoreccio:
    non sono un economista ma è logico che dobbiamo abbattere il debito ed è altrettanto evidente che vendere il patrimonio pubblico in fase di recessione sarebbe un regalo (se poi la dismissione la affidiamo a tremonti ci andiamo pure a perdere, tra gli altri casi vi consiglio la vicenda della scuola di polizia di taranto) l’unica via possibile è la buona vecchia terapia della svalutazione… quindi prepariamoci a tornare sulle montagne russe dell’inflazione!

  2. roberto on 28 Jan 2012 at 6:22 pm #

    E’ la BCE che deve svalutare l’euro. Ed è quello che la Germania non vuole.

    Il deprezzamento a livello globale lo stanno comunque decidendo i mercati – investendo altrove.

    Questo porterà comunque ad avere l’inflazione legata all’import (eg. petrolio/energia) ma a non avere soldi per investimenti.

    Meglio sarebbe stato far scendere l’euro da 1.5 a 1.2 attraverso un New Deal – immettendo liqudità nel sistema stimolando l’occupazione.

  3. francesco g on 29 Jan 2012 at 10:14 pm #

    mo stai anda’ troppo sur difficile…

  4. roberto on 30 Jan 2012 at 5:00 pm #

    Semplifico: stampare soldi per fare opere pubbliche e rilanciare la crescita, non per abbassare il debito.

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