Se la camorra ha paura della tracciabilità…

A Latina c’è la camorra. L’ho imparato leggendo – durante un’attività con gli scout – un documento pubblico del Ministero dell’Interno. Di questi giorni è la notizia che una miriade di attività Laziali e Lombarde è controllata dalle mafie.

Ecco uno dei tanti metodi per la creazione di fondi neri e riciclo usati sia a Latina:
– una piccola catena di negozi (5-10) assume una commessa sulla carta a 1200€, pagandone solo 700€ in contanti
– ogni negozio ha 3-4 dipendenti
– ogni mese il negozio fa’ circa 2000€ di nero, ossia 26000€/anno (se paga la tredicesima)
– senza contare i benefici fiscali dovuti alle maggiori uscite dichiarate
– per tutta la catena variamo tra i 100.000€ e i 260.000€ annui

Moltiplicato per il numero dei negozi e delle piccole catene i numeri
crescono rapidamente…

La realtà descritta è molto frequente a LT, ma immagino non cambi molto neanche a Roma.

In caso di controlli dell’INPS, gli ispettori si limitano a chiedere alle commesse se lo stipendio corrisponde a quello dichiarato: la paura di perdere il lavoro rende la domanda retorica.

La soluzione è semplice: obbligare le società e gli esercizi
commerciali a pagare gli stipendi via bonifico o assegno.

July 25 2010 | Lavoro and Politica and Sviluppo | Commenta per primo! »

Tutti a casa… – Zaccheo dimesso I

E’ iniziata la lotta per il controllo della sanità laziale: dopo il no dei finiani Zaccheo e Polverini a Fazzone è partita prima una rappresaglia interna al consiglio comunale, poi il video di Striscia (ma i soliti maligni dicono che le telecamere fossero in cerca di una gaffe di Zaccheo già da una decina di giorni).

Il video di Canale5 mostra lo scarso senso delle istituzioni del sindaco e della madama, ma stranamente non affronta la figura di Fazzone, sorvolando sulle infiltrazioni camorristiche a Fondi e la guerra fatta al prefetto Frattasi.

E ancora tutto si incastona benissimo nella guerra tra Berlusconi e Fini, con Fazzone che debella uno degli ultimi feudi finiani e sancisce al definitiva sconfitta di AN nel territorio pontino.

Nei prossimi post:

April 19 2010 | Politica | Commenta per primo! »

Mafia a Latina: l’intervento di Tano Grasso

Ieri l’iniziativa organizzata da AGESCI e Libera contro Racket e Usura. Ecco due appunti sull’intervento di Tano Grasso:

L’usura è presente in tutto il mondo. Nel Basso Lazio però viene sempre più esercitato da mafiosi e con modalità mafiose: l’obiettivo degli usurai non è riscuotere interessi illegali dalle vittime, ma controllare il commercio e l’economia di un territorio.

A Latina l’infiltrazione mafiosa si manifesta con flussi di denaro provenienti da riciclaggio e investimenti che portano ricchezza sul territorio, producendo connivenze con economia e politica.

La storia di un imprenditore palermitano è stata portata ad esempio: il suo estorsore era uno dei maggiori clienti della sua azienda. Questo tipo di infiltrazioni crea l’humus per l’omertà, che è innanzitutto un percorso che inizia con la convenienza e termina con l’intimidazione e la violenza.

Latina dalla sua ha il vantaggio di essere al nord di quella che Grasso definisce una dogana di tipo medioevale, che separa il sud Italia dal resto dell’Europa. Nel sud arriva solo l’1% degli investimenti stranieri in Italia: questo perchè la presenza mafiosa rende quel territorio inaffidabile e inefficiente. Non competitivo.

Da qui è partita la rivolta degli imprenditori siciliani, che insiema a ConfIndustria hanno iniziato ad espellere gli imprenditori che non denunciavano il racket. Ciò è accaduto perchè in Sicilia si è toccato il fondo: non si poteva insieme essere competitivi ed omertosi.

E’ da qui che bisogna partire: l’obiettivo della mafia è il mercato. Sono gli imprenditori e i commercianti quindi che – con l’aiuto dello Stato – devono bloccarla. Senza di loro ogni azione è inutile.

February 17 2008 | Legalità and Politica | 1 Commento »