Se la camorra ha paura della tracciabilità…

A Latina c’è la camorra. L’ho imparato leggendo – durante un’attività con gli scout – un documento pubblico del Ministero dell’Interno. Di questi giorni è la notizia che una miriade di attività Laziali e Lombarde è controllata dalle mafie.

Ecco uno dei tanti metodi per la creazione di fondi neri e riciclo usati sia a Latina:
– una piccola catena di negozi (5-10) assume una commessa sulla carta a 1200€, pagandone solo 700€ in contanti
– ogni negozio ha 3-4 dipendenti
– ogni mese il negozio fa’ circa 2000€ di nero, ossia 26000€/anno (se paga la tredicesima)
– senza contare i benefici fiscali dovuti alle maggiori uscite dichiarate
– per tutta la catena variamo tra i 100.000€ e i 260.000€ annui

Moltiplicato per il numero dei negozi e delle piccole catene i numeri
crescono rapidamente…

La realtà descritta è molto frequente a LT, ma immagino non cambi molto neanche a Roma.

In caso di controlli dell’INPS, gli ispettori si limitano a chiedere alle commesse se lo stipendio corrisponde a quello dichiarato: la paura di perdere il lavoro rende la domanda retorica.

La soluzione è semplice: obbligare le società e gli esercizi
commerciali a pagare gli stipendi via bonifico o assegno.

July 25 2010 | Lavoro and Politica and Sviluppo | Commenta per primo! »

La lezione di Fondi: opportunità inopportuna (e palcoscenico mediatico)

La lezione di Fondi si impara dalle dichiarazioni di Maroni.

“Lasciamo la parola al popolo”, “Il governo arresta più mafiosi che mai”, “Sbarchi -90%”

Maroni rimette al mafioso la coppola e la lupara, cancellando le responsabilità della politica. Una giunta in odore di infiltrazioni non viene sciolta: prima per mancanza di indagati nel consiglio comunale, poi perchè si attendono le elezioni di marzo.

E’ un estremismo garantista che spesso ignora i fatti ed accetta come unica realtà quella processuale – ma solo dopo il pronunciamento della Cassazione – e solitamente si applica ai politici.

Il “cassazionismo” cancella dai criteri della politica quello di opportunità. Esempio:

  • candidare un condannato è inopportuno, ma se la condanna è di primo grado non conta.
  • le forze dell’ordine documentano le infiltrazioni nel Comune di Fondi, ma se nessun consigliere ha ricevuto avvisi di garanzia allora non si può scioglie la giunta.

Questo approccio ignora i fatti – ex. confessioni, favori a ditte vicine alla camorra – e rimanda tutto ai processi.

Ma lo scioglimento viene richiesto da un Prefetto – che è il rappresentante del Governo sul territorio – e non da un magistrato. E la decisione è affidata al Governo e non ad un giudice (con tre gradi di giudizio magari).

Perché con la mafia non si scherza, ed è la politica che deve decidere se è opportuno o meno lo scioglimento, e se la popolazione locale è in grado autonomamente di liberarsi dalle maglie della criminalità – cosa del tutto non scontanta.

Ma l’opportunità di questi tempi è inopportuna.

PS. Oggi Fondi è un grande palcoscenico mediatico, io intanto ringrazio l’on. Luisa Laurelli che da anni affronta l’argomento in Regione Lazio – quando le luci erano spente e alle iniziative su Fondi c’erano quattro gatti.

PPS. Ieri in consiglio circoscrizionale sono stati richiesti lavori di manutenzione del verde pubblico in R6 e di illuminazione in via degli elleni.

October 09 2009 | Politica | Commenta per primo! »

Meritocrazia

Il neoministro Brunetta ci spiega la meritocrazia nella PA. Suggerisco che oltre a licenziare i fannulloni non si assumano i raccomandati.

Mentre cerco di capire i meriti che hanno portato la Carfagna a fare il ministro, mi chiedo perché sulle affermazioni di Travaglio non si risponda sul merito.

Travaglio dice più o meno: “Schifani era socio in affari di gente condannata per mafia”. Tutti si indignano (Finocchiaro compresa la Finocchiaro ), Schifani querela, ma nessuno smentisce.

strano no?

May 13 2008 | Politica | 4 Commenti »

Mafia a Latina: l’intervento di Tano Grasso

Ieri l’iniziativa organizzata da AGESCI e Libera contro Racket e Usura. Ecco due appunti sull’intervento di Tano Grasso:

L’usura è presente in tutto il mondo. Nel Basso Lazio però viene sempre più esercitato da mafiosi e con modalità mafiose: l’obiettivo degli usurai non è riscuotere interessi illegali dalle vittime, ma controllare il commercio e l’economia di un territorio.

A Latina l’infiltrazione mafiosa si manifesta con flussi di denaro provenienti da riciclaggio e investimenti che portano ricchezza sul territorio, producendo connivenze con economia e politica.

La storia di un imprenditore palermitano è stata portata ad esempio: il suo estorsore era uno dei maggiori clienti della sua azienda. Questo tipo di infiltrazioni crea l’humus per l’omertà, che è innanzitutto un percorso che inizia con la convenienza e termina con l’intimidazione e la violenza.

Latina dalla sua ha il vantaggio di essere al nord di quella che Grasso definisce una dogana di tipo medioevale, che separa il sud Italia dal resto dell’Europa. Nel sud arriva solo l’1% degli investimenti stranieri in Italia: questo perchè la presenza mafiosa rende quel territorio inaffidabile e inefficiente. Non competitivo.

Da qui è partita la rivolta degli imprenditori siciliani, che insiema a ConfIndustria hanno iniziato ad espellere gli imprenditori che non denunciavano il racket. Ciò è accaduto perchè in Sicilia si è toccato il fondo: non si poteva insieme essere competitivi ed omertosi.

E’ da qui che bisogna partire: l’obiettivo della mafia è il mercato. Sono gli imprenditori e i commercianti quindi che – con l’aiuto dello Stato – devono bloccarla. Senza di loro ogni azione è inutile.

February 17 2008 | Legalità and Politica | 1 Commento »