Io con la moneta mia, tu con la moneta tu

Eccoci alla terza puntata di economia pecoreccia – basata sulle monete d’oro:

  1. nella prima abbiamo parlato della svalutazione (il Re di Borgogna che si riduce il debito pagandolo con monete più piccole);
  2. nella seconda dello spread (come la svalutazione influenza il prestito di monete).

Oggi vediamo che succede a un paese che non stampa moneta.

Quel furbacchione del Re di Borgogna riduce ogni tanto il peso delle sue monete per fare fronte ai suoi debiti, mentre quello di Frittole riesce a tenerlo stabile gestendo oculatamente i suoi affari.

Il Conte del Reno non ha un conio. Manda l’oro a Frittole per farselo tornare stampato in monete. Usando la moneta di Frittole, lui ed i suoi sudditi riescono ad avere prestiti convenienti dai banchieri (se non capite perché, leggete la puntata #2). I dazi imposti al passaggio delle merci sul suo territorio riempiono i suoi forzieri.

Accade però che una nuova rotta fluviale aggira il suo territorio. Lui incassa sempre di meno ed ha sempre meno oro da mandare a Frittole per stampare moneta. Non potendo “truccare” le carte come il Borgogna è costretto a diminuire la paga di soldati e cortigiani, o a licenziarli. E a spendere di meno.

L’economia della contea si reggeva su questi dazi: con meno cortigiani e soldati più poveri anche i fornai e i macellai, e il commercio iniziarono a soffrire. Chi poteva vendeva merci all’estero e nonostante fosse sempre conveniente chiedere soldi in prestito, nessuno riusciva però a pagare i debiti contratti in precedenza – avendo meno soldi in tasca.

La situazione peggiorò fintanto che il Conte fece quasi bancarotta, ma suo figlio con un’abile mossa riuscì a trovare una soluzione… nella prossima puntata!

    January 28 2012 | Politica | Commenta per primo! »

    Perché è sbagliato l’aumento dell’IVA

    Come previsto, il PDL – incapace di tirare fuori una manovra efficiace – aumenterà l’IVA.

    L’Iva. L’aumento dell’aliquota al 21% colpirà giocattoli, televisori, auto e moto, abbigliamento e calzature, taglio e piega dal parrucchiere, caffè, vino e cioccolato con molte voci che riguardano la spesa per la casa. (da Repubblica.it)

    E’ un errore, perché:

    1. colpisce tutti i cittadini, anche i più poveri;
    2. non tocca i grandi patrimoni, né gli speculatori;
    3. fa’ aumentare i prezzi e l’inflazione;
    4. è un’imposta che molti evadono.

    Ecco un esempio di quello che accadrà:

    • Oggi il taglio dal parrucchiere costa 10€
    • Il parruchiere adatta il costo all’aumento dell’IVA, arrotondando all’euro superiore – quindi 11€
    • A questo punto – se il parrucchiere non fa’ la ricevuta – si intasca anche l’euro di aumento!

    Ovviamente lo stesso meccanismo di aumento colpirà chi lavora onestamente. Chi non aumenta i prezzi infatti si accollerà l’aumento dell’IVA: questo aumenterà l’evasione? Penso di si.

    Tutto questo per non colpire  i patrimoni oltre il milione di euro, ed i redditi sopra i 100k€

    September 07 2011 | Politica | 1 Commento »