E’ la rete bellezza
In questi giorni di abbuffate congressuali trovo il tempo di spezzare e scrivere due righe su Telecom. Finalmente si comincia a discutere di rete di telecomunicazioni, anche se – spesso – nei termini sbagliati.
Il tema della proprietà, statale o privata, e le questioni di “sicurezza nazionale” sono meno urgenti rispetto alla regolamentazione del settore: che dovrebbe separare fornitori di reti e di servizi.
La separazione tra rete e servizi – fatta con ENEL/Terna e con Trenitalia/ReteFerroviaria – è uno dei fondamenti delle liberalizzazioni nei casi di monopolio naturale: le reti (idriche, di comunicazione, elettriche, gasdotti) sono dei monopoli di fatto, vista l’impossibilià o la non economicità degli eventuali “raddoppi”.
Ecco il nodo centrale: Telecom gestisce la rete (i cavi) e ne rivende i servizi (abbonamenti, ADSL), ha così un vantaggio rispetto a chi si limita a vendere i servizi (ex. Tele2).
Capita quindi che i tempi di attivazione di un’ADSL Telecom siano di molto inferiori di quelli degli altri operatori, che si trovano a competere in una situazione d’inferiorità.
Di qui il ritardo nello sviluppo delle tlc italiane che vivono di oligopoli e dove i piccoli e medi provider faticano a farsi spazio.
WiFi e WiMax permettono, in modi diversi di creare a costi interessanti nuove reti di comunicazione: il primo è stato relegato all’uso privato dalle leggi Pisanu e Gasparri; il secondo sta per essere lanciato tramite una gara pubblica per le frequenze.
La speranza è che arrivino per tempo le regole…
April 21 2007 12:06 am | Politica and Sviluppo| 1,079 views