Posto fisso, chiodo fisso

Meno male che la polemica sulla noia del posto fisso ci salva dalla noia mortale delle news sulla neve.

Innanzitutto noto che c’è molta confusione sul posto fisso. Confusione, molta confusione, da parte di tutti.

Si confonde il posto fisso col contratto a tempo indeterminato: sono due cose diverse. Innanzitutto perché è auspicabile che il cambiare lavoro sia una scelta 😉

L’art.18 sancisce che per licenziare uno devi avere un motivo. La sua abrogazione cambia qualcosa solo nelle grandi imprese manifatturiere –
che comunque non mi sembra abbiano avuto problemi a mettere alla porta i dipendenti tramite cessione di rami d’azienda, outsourcing e delocalizzazioni.

Per le altre potrebbe essere un rimedio all’atavica incapacità di recruiting delle imprese italiane – che continuano ad assumere parenti, congiunti di politici e manager pubblici. O per penalizzare i dipendenti che reclamano i loro diritti. Prepariamoci quindi – data sempre l’incapacità dei manager delle “fabrichette” a gestire il personale – all’aumento di temperatura dei climi aziendali.

La verità è che il mio contratto a tempo indeterminato mi permette di pianificare il futuro. Senza non ho accesso al credito. Questo non vuol dire che lavorerò sempre nello stesso posto!

E vediamo quindi al problema vero: chi sono i veri tutelati? Chi campa di rendita e senza merito?

Sicuramente molta imprenditoria e finanza italiane. Prendiamo il Michael Martone – figlio di Martone. Prendiamo la Fornero, moglie di Deaglio di destra, che è pure fratello del Deaglio di sinistra.

Non dico che poi non siano bravi: ma che sono sempre loro.

Come Bush padre e figlio, Romney padre e Romney figlio, Kennedy padre (l’ambasciatore) e Kennedy figli, fratelli, cugini. Hillary
moglie…la famiglia è importante non solo in Italia.

In questo mondo bloccato dal familismo, l’Italia sta peggio degli altri. E la competizione si sposta dal management – che tanto non
cambia – al costo del lavoro.

Più che di art.18 dovremmo mettere mano a un antitrust familiare.

Pace,
R.

February 06 2012 | Lavoro and Sviluppo | Commenta per primo! »

OAuth spiegato al mio commercialista

In questio giorni m’è capitato sott’occhio OAuth, un sistema di autorizzazione cross-site. Con OAuth posso autorizzare un sito terzo o un’applicazione ad accedere ai miei dati di facebook o yahoo senza dargli le mie credenziali.

Ecco una user-story tipica:

  1. voglio aggiungere a twitter tutti i contatti che ho su gmail;
  2. twitter deve quindi accedere ai miei dati su gmail;
  3. non voglio però dare a mr.  twitter la mia password

Il meccanismo a ticket implementato da OAuth è abbastanza complesso, ma proviamo a spiegarlo con un paragone concreto: il rapporto tra un cliente, un commercialista ed il fisco.

La story è buffa: il cliente chiede al commercialista di fare delle operazioni col fisco per suo conto, ma non vuole fornire al commercialista la sua smart-card.

Mappiamo così gli attori della nostra story

  • user: cittadino
  • consumer: commercialista
  • provider: fisco

Ed ecco il flusso

  1. il commercialista va’ dal fisco e ottiene un’autorizzazione ad esercitare (corrispondente alla registrazione dell’applicazione sul sito del provider: secret,key);
  2. il cliente va’ dal commercialista e richiede una prestazione;
  3. il commercialista invia al fisco la sua autorizzazione e il suo indirizzo: “Sono il commercialista x, posso operare?”;
  4. il fisco valida l’autorizzazione e l’indirizzo. quindi contatta il cittadino (il commercialista x vuole operare sui tuoi dati, è ok?);
  5. il cittadino si autentica presso il fisco e autorizza (ok, può operare);
  6. il fisco quindi indirizza il cittadino dal commercialista con un’apposita autorizzazione;
  7. il cittadino consegna l’autorizzazione al commercialista;
  8. ogni volta che vuole operare, il commercialista mostra l’autorizzazione al fisco: in base al codice contenuto nell’autorizzazione, il fisco individua i dati del cittadino;
  9. il cittadino quando lo desidera, revocherà l’autorizzazione contattando direttamente il fisco;
  10. se il cittadino volesse operare nuovamente tramite il commercialista, ritorna al punto 2 e innescherà il flusso per una nuova autorizzazione.

Il flusso informatico invece, lo trovate qui:

July 08 2010 | Sviluppo | 3 Commenti »

Se la manovrina non è progressiva – Partito Del.. Bilancio I

Ieri Forum PD sul Bilancio, dove Mario Leone ha spiegato i punti salienti della manovra bis. La discussione era molto tecnica ed interessante.

Riassumo le mie impressioni di fondo:

  • manovra ragionieristica che punta a “raschiare il barile” senza effetti strutturali

con un condono mascherato e il coinvolgimento degli enti locali nella lotta all’evasione si cerca di recuperare qualche euro; ma gli incassi reali potrebbero discostarsi molto da quelli previsti – come per lo scudo fiscale. Come la Grecia: bilanci gonfiati che possono scoppiare nei prossimi anni;

  • reintroduzione della tracciabilità (e qui spenderò due parole)

Tremonti reintroduce alcune misure antievasione di Visco e Prodi, come la tracciabilità nei pagamenti sopra i 5k€; non essendoci però il vincolo del pagamento elettronico ma la possibilità di usare assegni, la misura non ha suscitato polemiche. Il problema resta come sopra la possibilità che gli incassi siano sempre minori di quanto effettivamente prospettato.

Inoltre in questi tre anni,  Tremonti ha rinunciato ad incassare milioni di euro tramite agevolazioni come questa (i nomi sono di fantasia):

  1. La Scoppola SpA vende una casa da 100m€ alla Ricuci srl per 150m€: dovrebbe pagare il 27% di tasse sul guadagno di 50m€.
  2. Tremonti dice: se mi dai anche solo il 7% siamo a posto così, rinunciando nel caso a 10m€.
  3. Con solo il 7% di tasse, Ricuci e Scoppola si accordano per supervalutare l’immobile 200m€ e pagando un po’ più di tasse.
  4. Poi Ricuci va’ in banca, e prende un prestito di 200m€ ipotecando l’immobile (che ne vale però 150).
  5. Se Ricuci fallisce o scappa a Santo Domingo,  la Banca e gli operai della ditta restano senza soldi.
  • tagli alla spesa a scapito del pubblico impiego e degli enti locali

qui c’è un equivoco di fondo:  non è penalizzando gli impiegati delle PA che velocizzo la fila al catasto o riduco i tempi di attesa per una visita specialistica. Per aumentare l’efficienza delle PA è necessario innanzitutto legare il salario dei “manager” al rendimento e alla soddisfazione degli utenti. Inoltre il TFR a rate è un furto: sono soldi dei lavoratori, che i lavoratori hanno versato anno dopo anno e devono essere RESTITUITI al momento della pensione! Se vado in banca e chiedo i miei soldi, non possono mica darmeli a rate!

I tagli agli enti locali poi, li costringeranno ad aumentare le addizionali: quindi pressione fiscale invariata. Ma le addizionali non sono progressive…

June 01 2010 | Politica and Sviluppo | Commenta per primo! »

La Confindustria mi copia ;)

Leggevo la relazione di Confindustria Latina pubblicata qui, e mi sono accorto che ricalca alcune riflessioni che feci anni fa’.

L’unica speranza che traspare dalla relazione è quella in una filiera di governo Cusani-Polverini-Berlusconi (che invece a me è proprio la cosa che spaventa di più ;).

A parte lo spunto interessante sugli investimenti esteri, i punti sollevati sono stati quelli classici : tasse, burocrazia, infrastrutture, energia e ritardi dei pagamenti;  buoni a Latina come a Vigevano e a Canicattì.

Mi sarei aspettato che la relazione parlasse anche di

  • accesso al credito / ritardi dei pagamenti in generale (nel sistema PMI i grandi committenti operano similmente alle PA),
  • della concorrenza sleale delle aziende infiltrate dalla camorra,
  • di uno sviluppo basato sul mattone che toglie fondi agli ‘investimenti,
  • di un sommerso che strozza le aziende che lavorano in regola,
  • della creazione di NUOVA imprenditoria al posto di quella morente.

L’impressione – magari sbagliata – è quella di un documento rivolto alla conservazione più che allo sviluppo, che punta legittimamente a tutelare l’esistente ma non si pone il problema di adattare il sistema produttivo del territorio ai cambiamenti in atto (da decenni).

May 07 2010 | Sviluppo | Commenta per primo! »

Commenti al Programma del PD

Ho appena visto le slide del Programma: pochi punti, tante implicazioni.

Al centro c’è la rottura dei protezionismi, monopolistici e criminali  che bloccano il nostro Paese:

su questo Bersani in soli due anni ha fatto miracoli – considerando i numeri al Senato;

su questo ancora di più potremo fare con Veltroni.

March 02 2008 | Politica and Sviluppo | Commenta per primo! »