Se la camorra ha paura della tracciabilità…

A Latina c’è la camorra. L’ho imparato leggendo – durante un’attività con gli scout – un documento pubblico del Ministero dell’Interno. Di questi giorni è la notizia che una miriade di attività Laziali e Lombarde è controllata dalle mafie.

Ecco uno dei tanti metodi per la creazione di fondi neri e riciclo usati sia a Latina:
– una piccola catena di negozi (5-10) assume una commessa sulla carta a 1200€, pagandone solo 700€ in contanti
– ogni negozio ha 3-4 dipendenti
– ogni mese il negozio fa’ circa 2000€ di nero, ossia 26000€/anno (se paga la tredicesima)
– senza contare i benefici fiscali dovuti alle maggiori uscite dichiarate
– per tutta la catena variamo tra i 100.000€ e i 260.000€ annui

Moltiplicato per il numero dei negozi e delle piccole catene i numeri
crescono rapidamente…

La realtà descritta è molto frequente a LT, ma immagino non cambi molto neanche a Roma.

In caso di controlli dell’INPS, gli ispettori si limitano a chiedere alle commesse se lo stipendio corrisponde a quello dichiarato: la paura di perdere il lavoro rende la domanda retorica.

La soluzione è semplice: obbligare le società e gli esercizi
commerciali a pagare gli stipendi via bonifico o assegno.

July 25 2010 03:53 pm | Lavoro and Politica and Sviluppo| 1,133 views

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