Su chi ricadono i costi della crisi

Questo articolo del Nobel Paul Krugman sul NYT spiega bene perchè sono tendenzialmente contrario – nel nostro caso – alla svalutazione della moneta per recuperare competitività.

Krugman, che parte da una visione euroscettica per spiegare l’importanza mondale di un Euro stabile, ripercorre i passi della creazione dell’Euro, dalla CECA all’unione monetaria. Spiega poi i vantaggi e svantaggi dell’avere un’unica moneta confrontando $ ed € .

Questo estratto chiarisce il dato di fatto economico:

“E’ storicamente dimostrato che i lavoratori sono più propensi ad accettare un taglio di stipendio tramite una svalutazione della moneta piuttosto che in busta paga.”

E poi

“Nella crisi irlandese, dopo 2 anni di disoccupazione i salari sono scesi del 5%, mentre nel ’93 è bastato un’attimo per ridurli del 10% svalutando la moneta rispetto al marco tedesco”

Immaginiamo quindi l’Italia fuori dall’Euro:

  • col petrolio e le materie prime sempre più costosi per la domanda dei paesi emergenti,
  • il Belpaese poco produttivo compete svalutando la lira e ritrovandosi la benzina a 5.000£ al litro e col costo degli alimenti infiammato dal prezzo del greggio.

Uno scenario più Argentino che europeo.

January 16 2011 08:26 pm | Idee and Sviluppo| 830 views

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply