Polli vs Pollock – Scherzi di cattivo gusto

Parole sante quelle di Jean Clair – già direttore della biennale di Venezia – sull’arte contemporanea e sul ruolo della  critica d’arte. Ma valgono doppio se vengono da un insider.

La conclusione – applicabile all’arte in generale – è che

Poco importa[va] l’ oggetto: era la sua esposizione, la sua messa in valore, il modo di fotografarlo, le parole per descriverlo che lo facevano esistere, non il suo valore intrinseco

Illuminante la storia della critica – dai “giudici d’arte” dell’età Moderna all’inizio della critica dopo la Rivoluzione Francese. E del parallelismo tra la critica del ‘900 asservita ai regimi e quella attuale imbrigliata dal mercato.

La critica non ha più posto nella divulgazione di un’ arte che è ridiventata un’ arte ufficiale e di culto […]

E poi pure per l’arte “borghese” diviene formalista

quale critico avrebbe osato, negli anni ‘ 30, criticare le forme dell’ avanguardia, che nel frattempo erano diventate delle formule? Chi avrebbe osato criticare la doxa del cubismo,o […] Mondrian? […] il critico [..] era […] colui che forniva le formule, i programmi. Impone le parole d’ ordine, le formule, i manifesti e all’ artista di ubbidire.

…negli anni ‘ 90, quando l’ impostura divenne ancora più evidente, si inventò il termine di “arte contemporanea” […] che fa sì che Jeff Koons sia più “contemporaneo” di Botero – quando in realtà sono entrambi ugualmente kitsch

E la costruzione del mercato dell’arte – basato sulle tre figure: il critico, lo storico e il mercante. Un “italian job” che diviene una macchina consolidata.

Il critico ridiventò [..] il personaggio centrale di questa manipolazione. C’ era bisogno di una operazione […] perché la sua parola assumesse la forza di un dogma [..] aggiungendo […] due figure essenziali: lo storico d’ arte e il mercante. Il mercante è quello che fornisce la mercanzia, lo storico d’ arte colui che ne attesta la provenienza. Al critico non resterà più che autentificarne la qualità e tentare di descriverla con le sue parole.

E quindi mi sento di dire, con tutta la consapevolezza del caso, che le opere di Jackson Pollock sono una cagata pazzesca.

February 12 2012 07:05 pm | Arte| 1,355 views

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