Una nuova ciclabilità

Il sistema di piste ciclabili ideato da Zaccheo – che vedete nell’immagine – evidenzia un limite culturale: la bicicletta non è un mezzo di trasporto.

Le piste ciclabili proposte battono strade scarsamente trafficate e giardini. Sono sostanzialmente inutili perchè già facilmente ciclabili.
Non si punta a ridurre il traffico su gomma ma a dare un pizzico di qualità urbana ai ciclisti della domenica.

Mancano percorsi che uniscano direttamente centro e periferia – il centro e le direttrici più trafficate come corso Matteotti e viale Marconi sono ignorate – mentre servono scelte coraggiose.

L’uso delle due ruote per raggiungere il centro dai popolosi quartieri semi-periferici come pzza Moro, Obi, R6, via Ezio e Pontesilly potrebbe veramente migliorare la viabilità e la qualità dell’aria della città.

Ed inoltre si nota come il piano del traffico sia datato: scorrendo col mouse sulla pista ciclabile celeste, ci si accorge che essa termina alla vecchia Università Pontina, che ora non c’è più.


Visualizza Una scelta miope in una mappa di dimensioni maggiori

May 01 2011 10:36 pm | Ambiente and Idee and Politica and Viabilità| 1,117 views

2 Responses to “Una nuova ciclabilità”

  1. Fernando Bassoli on 04 May 2011 at 6:43 pm #

    Francamente la tua analisi è interessante, ma – da noto ciclomane di tardiva vocazione – mi preme aggiungere che il problema è anche culturale. Insomma a Latrina la gente si vergogna di andare in bici perché è sinonimo di presunta povertà o difficoltà. Bisogna far vedere che si ha il macchinone preso a rate che fa fichi.
    Ma la bici non inquina, fa bene alla salute, mantiene allenati, non comporta costi di manutenzione né problemi di parcheggio, snellisce il traffico. Insomma perché non usarla?

    W la bici! ciao

  2. Roberto Polli on 06 May 2011 at 1:26 pm #

    @Fer: l’amore per il SUV c’è, ma non credo che i ciclisti vengano etichettati come “poveri”.

    E’ vero invece che la mobilità di LT disincentiva l’uso della bici perchè non ci sono servizi: poche rastrelliere pubbliche, auto ovunque, smog… e un servizio di bici pubbliche male implementato.

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply